Tema: Formazione

Il nuovo ruolo della formazione on line

di Roberto Grandi

Gli anni ottanta sono stati caratterizzati dalla priorit� accordata allo sviluppo del sistema dei media, tanto che i discorsi e le iniziative sulla comunicazione pubblica erano subordinati alla centralit� politica attribuita ai media stessi. Gli anni novanta possono essere definiti come il decennio della comunicazione dell'istituzione pubblica, � infatti in questo decennio che sono state approvate leggi - ispirate ai principi della partecipazione, semplificazione, trasparenza - tese a riformare la pubblica amministrazione.

Il decennio nel quale siamo appena entrati potrebbe venire ricordato come quello della applicazione concreta di tali leggi e della trasformazione della pubblica amministrazione grazie ad un progetto vincente di formazione del personale della pubblica amministrazione. Questo decennio, o quanto meno la sua prima parte, potrebbe davvero diventare il decennio della formazione alla comunicazione dell'istituzione pubblica. La legge 150/2000 e la sua regolamentazione sono i punti di partenza.

Un discorso sulla formazione dovrebbe tenere conto di molte variabili: dai diversi segmenti di destinatari, sia interni che esterni all'amministrazione, agli enti formativi riconosciuti; dai contenuti della formazione ai tempi e alle sue modalit� . Qui mi preme fare riferimento al fatto che oggi non si pu� fare formazione senza tenere conto delle potenzialit� formative delle nuove tecnologie rappresentate dalla rete. Questo per diversi motivi: perch� gli operatori della comunicazione dell'istituzione pubblica utilizzano gi� la rete nella loro operativit�; perch� la rete � anche un grande archivio; perch� la rete offre la possibilit� di condividere il sapere con molti altri; perch� la dispersione sul territorio di questi operatori della pubblica amministrazione pu� essere superata soltanto deterritorializzando la formazione. Se queste sono alcune delle ragioni che ci inducono a dire che la formazione alla comunicazione dell'istituzione pubblica non pu� non utilizzare le potenzialit� della rete, � altrettanto vero che non possiamo pensare che tutto possa, almeno nell'immediato, essere veicolato sulla rete e dar luogo a un processo di e-learning totalmente virtuale.

Le esperienze di formazione che molti di noi hanno fatto ci inducono invece a domandarci ogni volta qual � l'utilizzo pi� pertinente della rete in relazione a quella situazione specifica di formazione nella quale siamo impegnati, ossia in relazione a quei particolari destinatari che devono essere formati su quelle precise tematiche.

Senza pretendere di fornire indicazioni esaurienti � importante definire alcune funzioni della formazione che meglio di altre possono essere attuate utilizzando, in tutto o in parte, la rete.

In primo luogo, la funzione di richiamo di ci� che � gi� stato realizzato in precedenza su quel medesimo ambito tematico. La rete � anche archivio, attivo perch� sempre aggiornabile, al quale fare ricorso sia per conoscere leggi, regolamenti e disposizioni utili all'agire, sia per conoscere esperienze di azioni e interventi portati avanti in situazioni analoghe.

In secondo luogo, la funzione di condivisione di esperienze attuali realizzate in situazioni territoriali tra loro distanti. La rete � anche comunit�, in questo caso la comunit� dei comunicatori della pubblica amministrazione che si scambiano impressioni e riflessioni sulla loro esperienza, come avviene gi� proficuamente in alcune situazioni.

In terzo luogo, la funzione di condivisione dell'esperienza di formazione. La rete, in questo caso, � la comunit� di coloro che stanno sperimentando un medesimo percorso formativo: una comunit� costituita sia da chi si sta formando sia dai formatori. In questo caso le due sottofunzioni da attivare fanno riferimento alla fase di apprendimento attivo - e, possibilmente, interattivo - e alla fase, altrettanto interattiva, di verifica dell'apprendimento.

In quarto luogo, la funzione di apprendimento continuo. Grazie a una formazione strutturata in moduli � anche possibile organizzare fasi cicliche di autoapprendimento e di verifica che non rendano obsolete le conoscenze pregresse, facendo entrare anche il nostro sistema formativo in un percorso di aggiornamento continuo.

Come si vede lo spazio che la formazione pu� riservare alla rete c'� ed � decisamente ampio. Ci� che deve renderci cauti � la poca cultura - se cos� si pu� dire - dei formatori all'utilizzo della rete. Questo utilizzo presupporrebbe, infatti, che i formatori fossero sottoposti a veri e propri corsi di formazione all'utilizzo delle nuove tecnologie e che fossero disposti ad utilizzarle: � ovvio che il tempo, le competenze e le energie necessari a produrre un'ora di formazione sulla rete sono incomparabilmente superiori a quelli necessari a realizzare un'ora di lezione frontale.

Tenuto conto della situazione nella quale ci troviamo e della debolezza delle scorciatoie che alcuni suggeriscono di prendere � necessario porre all'ordine del giorno della formazione dei comunicatori della istituzione pubblica il ruolo della formazione a distanza, sapendo che nell'immediato sar� di integrazione a modalit� di formazione pi� tradizionali ma che nel medio e lungo periodo costituir� la modalit� dominante, soprattutto in relazione alle necessit� di aggiornamento continuo.

Anche in questo caso, come in tanti altri in cui l'innovazione tecnologica ha indotto modificazioni anche radicali, non si tratta di eliminare la presenza fisica del formatore o di ipotizzare la presenza di una virtualit� taumaturgica, ma si deve definire il ruolo nuovo che il formatore dovr� ricoprire all'interno della comunit�, questa s� nuova e virtuale, costituita da tutti coloro che partecipano a un comune processo formativo, pur essendo distribuiti su di un vasto territorio.





Lo spazio aperto da Pubblic@ndo sull'e-learning pubblico

Interventi
FAD: un percorso introduttivo - P. Leonardini
Corso on line sperimentale per comunicatori pubblici - P. Subioli


Ultimo aggiornamento: 21/11/05